La situazione dell’industria spaziale è cambiata negli ultimi decenni. Le fusioni e le acquisizioni hanno ristrutturato il settore, seguendo delle strategie di integrazione verticale e orrizontale. Questo spiega il calo dell’impiego a partire dal 1995 che registra pero un nuovo aumento nel 2006, 2007 e 2008. I quattro gruppi industriali maggiori sono responsabili di 70% del totale dell’impiego nell’industria spaziale. Sei paesi, Francia, Germania, Italia, Regno Unito, Spagna e Belgio concentrano 91% dell’impiego e sono gli attori maggiori sul mercato. Paragonato alla dimensione dei settori più tradizionali, come quello dei prodotti chimici oppure dell’industria automobilistica o del nucleare, l’industria spaziale è relativamente piccola. Con circa 30 300 dipendenti e un fatturato di circa 6 miliardi di euro nel 2008 (impiego e fatturato in aumento rispetto al 2007), il settore spaziale rappresenta soltanto 5% del totale dell’industria aerospaziale e difesa. Tra il 1999 e 2001, il profitto è stato maggiore di quello attuale. La causa unica del declino del fatturato dell’industria è il calo nella richiesta mondiale per satelliti commerciali di telecommunicazione. Nonostante, l’industria ha riuscito conservare la sua parte sul mercato. Le vendite sono aumentate nel 2008 di 10% rispetto al 2007 grazie anche alla stabilità dei programmi civili governamentali)
I clienti
L’industria spaziale europea ha due gruppi di clienti per i sistemi di lanciatori ed i vascelli spaziali. I primi interessati sono sempre le istituzioni : ESA e le agenzie nazionali (CNES, ASI, DLR), organizzazioni per lo sfruttamento dei satelliti (ex; Eumetsat, satelliti meteorologici) e l’esercito. 60% delle vendite nel 2008 sono dovute ai programmi spaziali governamentali. I programmi commerciali rappresentano 40% delle vendite nel 2008 e sono collegati allo svillupo della televisione satellitare ed altre applicazioni video.
Tipi di programmi
I programmi spaziali seguono tre grande linee di attività. Le applicazioni satellitari sono responsabili per 3,7 miliardi di euro nel 2008 (design, sviluppo e costruzione di sistemi di telecommunicazione, osservazione della terra, navigazione e geolocalizzazione). La seconda attività del settore spaziale è costituita da quella dei programmi di lanciatori (1,26 miliardi di euro). Le attività scientifiche rappresentano meno di 1 miliardo di euro e sono strettamente collegate a programmi governamentali.
Il settore spaziale europeo è piuttosto frammentato in Europa, soltanto sei paesi registrano delle vendite di più di 100 milioni di euro. Certi paesi beneficiano del coinvolgimento del governo nelle attività spaziali e possiedono delle ampie capacità industriali. Francia rappresenta 40% del settore seguito dall’Italia e dalla Germania.
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